Collective Statement
Riprendere l’istruzione pubblica per tutte e per tutti
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Riprendere l’istruzione pubblica per tutte e per tutti
In un mondo che si trova ad affrontare la frammentazione sociale, disuguaglianze sempre più dannose e la crisi climatica, abbiamo bisogno più che mai di un’istruzione pubblica di qualità, trasformativa e inclusiva. Mentre i nostri sistemi politici faticano nel resistere alle derive autocratiche e nel promuovere la democrazia, l’istruzione pubblica gratuita può aiutare a creare un’opinione pubblica ben informata con la capacità di affrontare queste sfide globali.
Il pubblico sostiene l’istruzione pubblica e l’istruzione pubblica funziona.
L’istruzione pubblica gratuita, di qualità e inclusiva è un diritto umano. Negli ultimi decenni, la comunità globale ha intrapreso l’impresa senza precedenti di fornire istruzione pubblica ai due miliardi di studenti del mondo e di creare, per questo, sistemi di apprendimento adatti, su larga scala. Lo Stato è il responsabile dell’istruzione pubblica, ed è obbligato a rendere effettivo il diritto allo studio per tutti gli studenti. Per questo gli Stati devono riscoprire la propria centralità in questa missione, e agire di conseguenza.
Solo gli Stati hanno la capacità di affrontare le attuali enormi disuguaglianze educative che si manifestano attraverso le discriminazioni di genere, di etnia e origine, di classe sociale, legate alle disabilità e alle molte altre forme di esclusione. Il concetto di “qualità” nell’istruzione deve estendersi oltre la creazione di forza lavoro e il raggiungimento di parametri di apprendimento ristretti. La tecnologia, applicata all’istruzione, non deve sostituire gli insegnanti e spersonalizzare l’apprendimento, né soppiantare l’istruzione pubblica, gratuita e di qualità fornita negli ambienti scolastici. Al contrario serve affrontare obiettivi più ampi in materia di diritti umani, compreso il pieno sviluppo della personalità, e promuovere le competenze degli studenti per affrontare le sfide globali di oggi come cittadini informati e attivi.
Il percorso verso un’istruzione universale e giusta è a rischio a causa del ruolo crescente degli attori privati nel settore. Numerosi esempi in tutti i paesi dimostrano che la privatizzazione dell’istruzione non migliora la qualità e l’accesso, ma diminuisce l’equità dell’istruzione, violando i diritti umani, l’Obiettivo di sviluppo sostenibile n.4 delle Nazioni Unite e, spesso, la legislazione nazionale. La logica della privatizzazione e della mercificazione dell’istruzione comprende elementi specifici (standardizzazione, possibilità di far profitto, autonomia e deregolamentazione) che si traducono nell’esclusione e nella segregazione di alcune categorie di studentesse e studenti, comprese le persone con disabilità. Ci opponiamo alla privatizzazione dell’istruzione perché va contro la visione di uguaglianza, non solo per le comunità a basso reddito ed emarginate, ma per tutti, impedendo la coesione sociale.
L’istruzione pubblica soffre di un grave sottofinanziamento. L’UNESCO ha stimato un deficit di finanziamento annuo nel settore dell’istruzione pari a quasi 100 miliardi di dollari nel 2023. Questa carenza di risorse deriva dall’ingiustizia fiscale, dalle condizioni legate agli aiuti internazionali, dall’austerità e da altre questioni descritte come “50 anni di fallimento”, che corrispondono al mezzo secolo di diffusione delle politiche economiche neoliberali nel mondo. Chiediamo alle istituzioni finanziarie internazionali di abbandonare l’austerità e il debito e di realizzare invece investimenti equi nell’istruzione. Allo stesso tempo, ci opponiamo alla deviazione delle scarse risorse pubbliche per sostenere gli attori privati attraverso varie forme di partenariato. Le istituzioni finanziarie internazionali non devono finanziare le scuole private K-12.
Negli ultimi dieci anni, i membri del Consorzio sulla privatizzazione dell’istruzione e sui diritti umani (PEHRC) hanno lavorato insieme per promuovere la comprensione e l’attuazione del diritto umano a un’istruzione pubblica gratuita, inclusiva e di qualità, per opporsi alla privatizzazione dell’istruzione e chiedere a governi e istituzioni di rendere conto dei loro obblighi legati al diritto allo studio. Come gruppo di organizzazioni della società civile, il Consorzio rifiuta la visione dell’istruzione come bene individuale all’interno di sistemi ingiusti in cui gli studenti nati in famiglie benestanti sono avvantaggiati rispetto agli studenti nati in famiglie a basso reddito e dove i fornitori di istruzione traggono notevoli profitti a scapito di un’istruzione universale e di alta qualità per tutti gli studenti e tutte le studentesse.
Noi firmatari invitiamo gli Stati a realizzare il diritto umano a un’istruzione pubblica di qualità, gratuita, inclusiva per tutti gli studenti e tutte le studentesse, per tutta la vita. Crediamo che il futuro della società umana dipenda dal nostro impegno collettivo a favore dell’istruzione pubblica. Noi, organizzazioni, movimenti e individui firmatari, chiediamo a tutte e a tutti, in particolare agli Stati, di proteggersi dagli attori privati che sostituiscono l’interesse pubblico e di soddisfare il diritto umano a un’istruzione pubblica gratuita, di qualità e ben finanziata con fondi pubblici.
Nello specifico, chiediamo di agire in cinque aree chiave:
Dare priorità al pubblico. Chiediamo a tutti gli attori dell’istruzione di dare priorità all’offerta di un’istruzione di qualità, pubblica, inclusiva e gratuita per tutti. Come descritto nel manifesto “Our Future is Public”, invitiamo gli Stati a dare priorità al settore pubblico in generale.
Finanziare massicciamente l’istruzione pubblica. I governi dovrebbero raggiungere l’obiettivo minimo raccomandato durante il Transforming Education Summit, che consiste nel destinare il 6% del PIL e il 20% della spesa pubblica all’istruzione per realizzare il diritto all’istruzione garantendo diritti e benessere anche agli e alle insegnanti e ai lavoratori e alle lavoratrici del settore. È ora di agire a livello nazionale e globale su tasse, debito e austerità come raccomandato nel TES Call to Action on Financing.
Smettere di finanziare la privatizzazione dell’istruzione. Gli Stati, le istituzioni finanziarie per lo sviluppo, gli investitori, i finanziatori e gli intermediari dovrebbero garantire che i loro finanziamenti non siano destinati all’istruzione privata, in particolare a quella commerciale a scopo di lucro. Tali programmi spesso esacerbano la segregazione e la discriminazione, minano l’istruzione gratuita, diluiscono i programmi di studio, non riescono a soddisfare gli standard minimi di qualità e riducono il controllo democratico. I fondi pubblici dovrebbero finanziare esclusivamente l’istruzione pubblica.
Regolamentare il settore e applicare le normative sugli attori privati. Gli Stati devono regolamentare gli attori privati, in particolare per evitare conflitti di interessi da parte di attori privati che riescono a modellare i processi normativi che dovrebbero invece governare le loro attività. Gli Stati devono investire nell’applicazione delle leggi già esistenti e sviluppare una nuova e forte regolamentazione per proteggere il diritto all’istruzione di tutte e di tutti.
Cambiare la narrazione sull’istruzione pubblica. Nonostante le costose campagne di comunicazione e pubbliche relazioni che sostengono che la privatizzazione dell’istruzione possa risolvere i problemi che lo Stato non può risolvere, le prove dimostrano il contrario. Chiediamo un cambiamento del modo di raccontare l’istruzione, che metta invece in risalto i successi dell’istruzione pubblica. L’istruzione pubblica funziona quando riceve il sostegno adeguato da parte degli Stati. Il pubblico sostiene l’istruzione pubblica in tutto il mondo.
Firma anche tu la dichiarazione e unisciti a noi affinché gli Stati realizzino il pieno potenziale dell'istruzione pubblica. Da ciò dipende il nostro futuro!
Join organisations and individuals globally supporting public education.